Plastic Free nel delta del Po: un 2025 di impegno, denuncia e speranza

Nel 2025 il delta veneto del Po si è confermato, ancora una volta, come una delle aree italiane più attive per Plastic Free Onlus, ma anche tra le più bisognose di interventi urgenti. I numeri non lasciano spazio a interpretazioni: delle 61 attività di clean up organizzate in provincia di Rovigo, ben 19 si sono svolte nel solo territorio deltino, coinvolgendo i comuni di Porto Tolle, Rosolina, Ariano nel Polesine, Taglio di Po e Porto Viro. E proprio qui si è concentrato il grosso del problema: quasi 40.000 dei 50.000 kg complessivi di rifiuti rimossi provengono da queste zone.
“Numeri importanti che ben descrivono la drammaticità della situazione – sottolinea Riccardo Mancin, referente provinciale Plastic Free e coordinatore nazionale per il non-profit –. Il delta è un territorio fragile, continuamente sotto pressione. Subisce gli effetti di un inquinamento che arriva anche da lontano, trasportato dai grandi fiumi, ma sconta anche comportamenti locali scorretti e persistenti, come lo sversamento illecito di rifiuti in campagne, argini e lagune. Chi partecipa alle nostre attività, anche da fuori regione, resta spesso scioccato. Ma è chiaro che non bastano i cittadini di buona volontà: servono interventi concreti da parte delle istituzioni. È una tragedia ambientale silenziosa che non può più essere ignorata”.
Plastic Free ha avuto un ruolo centrale anche in due vicende che hanno fatto notizia. I volontari dell’associazione sono stati i primi a segnalare la comparsa di migliaia di dischetti neri di plastica lungo la costa di Rosolina, allertando le autorità competenti. E sempre Mancin ha denunciato ai Carabinieri Forestali di Adria il ritrovamento di flaconi e fialette di medicinali veterinari durante i clean up: grazie ai codici presenti su alcuni contenitori è stata aperta un’indagine ancora in corso.
Ma il bilancio dell’anno non è solo negativo. Al contrario, il 2025 ha visto anche tante iniziative di sensibilizzazione e di successo. A partire da Plastic Free Story, la mostra di oggetti vintage raccolti durante le attività di pulizia, accolta con grande entusiasmo nelle due esposizioni autunnali a Rovigo. Sono invece circa 1.000 gli studenti coinvolti direttamente dai referenti Plastic Free nelle scuole del territorio, mentre il progetto Inclusivambiente, ideato e coordinato dallo stesso Mancin, ha coinvolto 300 persone tra bambini e anziani grazie a incontri nelle case di riposo e nelle scuole primarie di Porto Tolle, Ariano, Taglio di Po e Corbola.
“Un’esperienza dal grande valore educativo e sociale – spiega Mancin –. Vedere anziani e bambini confrontarsi su un tema così cruciale come la plastica è stato emozionante e profondamente formativo. Un progetto che merita di essere replicato”.
Plastic Free è stata presente anche nel mondo dello sport, concedendo il bollino EcoEvent all’Epica dell’Acqua, l’ecotrail a tappe che ogni anno cresce in partecipazione e rilievo nazionale. “È stato un piacere collaborare con Alberto Marchesani e il suo staff – conclude Mancin –. Hanno dimostrato che eliminare la plastica monouso si può. Lo sport può e deve diventare un veicolo di buone pratiche, anche qui nel delta. E noi continueremo a esserci, al fianco di chi cambia davvero, con i fatti e non con le parole”.
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