Domenica, 16 Febbraio 2025
Provincia di Sassari,
Sardegna

Monte Plebi ad Olbia (SS): 37 volontari Plastic Free in azione contro l'abbandono dei rifiuti

#Pulizie ambientali
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Domenica 16 febbraio, in località Monte Plebi nel Comune di Olbia, in provincia di Sassari, 37 volontari Plastic Free si sono mobilitati per un'imponente operazione di pulizia ambientale, rimuovendo ben 20 quintali di rifiuti abbandonati in uno dei luoghi più suggestivi della Sardegna.


L’evento, organizzato da Plastic Free Sardegna con il coordinamento della referente regionale Maria Francesca Carone, ha visto la partecipazione di volontari provenienti da diverse località, tra cui La Maddalena, Tempio, Calangianus, Monti, Palau, Budoni e Luras. Presenti anche il referente di La Maddalena, Giampiero Carcangiu, e il nuovissimo referente di Budoni, Massimo Prezioso, segno di una rete sempre più attiva nella tutela ambientale dell’isola.


I numeri parlano chiaro:

  • 300 kg di bottiglie di vetro
  • 18 copertoni di auto
  • termosifoni, testate di letto in metallo e legno
  • mastelli industriali per l’agricoltura
  • oltre 50 flaconi di olio esausto, un rifiuto altamente inquinante per il suolo e le falde acquifere


L’abbandono indiscriminato di rifiuti, oltre a rappresentare un grave danno ambientale, incide negativamente sulla collettività. Il paradosso è che i Comuni garantiscono un servizio di raccolta domiciliare gratuito per gli ingombranti, basterebbe una telefonata per farli ritirare senza alcun costo. Invece, si assiste a scene incredibili: vecchi elettrodomestici e materiali di ogni genere scaricati in zone impervie, con un impatto devastante su flora e fauna e costi di rimozione che ricadono sull’intera comunità.


Un problema che va oltre l’ambiente: gli oli esausti e il rischio per le falde acquifere


Tra i ritrovamenti più preoccupanti, i flaconi di olio esausto, il cui sversamento nel suolo è un atto di gravissima incoscienza. Questo rifiuto speciale crea una barriera che impedisce il passaggio dell’acqua e delle sostanze nutritive alle radici delle piante, compromettendo la vegetazione e spostandosi attraverso le falde fino a contaminare pozzi e riserve idriche anche molto distanti.


L’intervento dei volontari è stato fondamentale per arginare questo disastro, ma la sfida è ancora aperta. Servono controlli più serrati, una maggiore sensibilizzazione e il coinvolgimento della cittadinanza per contrastare questi fenomeni.


Grazie a tutti coloro che hanno partecipato a questa iniziativa, dimostrando che con l’impegno di tutti si può fare la differenza!

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