Una Terra che respira | A Caltagirone (CT) in azione volontari Plastic Free e detenuti Seconda Chance

Sabato 25 ottobre, a Caltagirone, in provincia di Catania, si è svolto un evento che ha saputo andare ben oltre l’impegno ambientale, trasformandosi in una profonda esperienza di comunità. Il clean up organizzato da Plastic Free Onlus – nell’ambito del progetto nazionale “Una Terra che respira” – ha visto la partecipazione di 32 persone tra volontari, migranti, ragazzi del Servizio Civile e tre detenuti della Casa Circondariale di Caltagirone, in collaborazione con l’associazione Seconda Chance.
Luogo simbolico di questo incontro è stato il parcheggio di via Peppino Alì, spesso dimenticato ma ricco di significato per la città: luogo di sport, di socialità, di mercato a chilometro zero, e talvolta anche rifugio temporaneo per famiglie in difficoltà. È proprio lì che sono stati rimossi circa 700 kg di rifiuti, ma soprattutto è lì che si è costruito qualcosa di più grande: relazioni, dialogo, fiducia.
“Abbiamo sbagliato, ma vogliamo ripartire. Grazie per averci dato questa possibilità”: con queste parole uno dei detenuti ha ringraziato i partecipanti, dando senso a un’iniziativa in cui ambiente e inclusione sociale si sono incontrati in modo autentico.
A contribuire alla riuscita della giornata anche le associazioni Cives, Rotaract, Kalta Street Eagles, e naturalmente i giovani del Servizio Civile, guidati dall’energia contagiosa di Maurizio Nicita (Seconda Chance) e dalla costante presenza istituzionale e operativa dell’assessora Lara Lodato, che ancora una volta ha deciso di “sporcarsi le mani” al fianco dei volontari.
Verdiana Scivoli, referente Plastic Free per Caltagirone e segretaria regionale di Plastic Free Sicilia, ha così commentato: “Ogni volta che organizziamo un evento mi accorgo di quanto l’ambiente sappia unire. Non importa chi sei o da dove vieni: quando ti chini per raccogliere un rifiuto, stai già scegliendo di fare la tua parte. Questa mattinata ha ripulito molto di più di una strada. Ha liberato la nostra città – e forse anche noi stessi – da qualche pregiudizio in più”.
Caltagirone oggi è un po’ più pulita, ma soprattutto è più coesa e consapevole. L’ambiente, ancora una volta, ha dimostrato di essere un potente strumento di trasformazione umana e sociale. E la seconda chance, quando la comunità si apre e accoglie, diventa davvero possibile.
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