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Plastic Free torna nel deserto del Wadi Rum: tre giorni di pulizia ambientale tra sabbia, stelle e rifiuti

30 October 2025

Tre giorni nel cuore del deserto giordano, tra silenzio, dune e rocce rosse, per restituire bellezza a uno dei luoghi più suggestivi e fragili del pianeta. Plastic Free Onlus è tornata nel Wadi Rum, patrimonio dell’Umanità UNESCO, per una nuova missione internazionale di pulizia ambientale. Dopo le precedenti spedizioni del 2024 e della primavera 2025, che avevano portato alla rimozione complessiva di oltre tre tonnellate di plastica e rifiuti, un nuovo gruppo di referenti e volontari è tornato in azione per proseguire il lavoro di tutela e sensibilizzazione.

 

Partiti dall’Italia, Luisa Alesso (referente Plastic Free per la Giordania), Daniele D’Alessandro (referente provinciale Massa-Carrara), Domenica Mita (vicereferente provinciale Brindisi) e la volontaria Monica Martina, si sono uniti nel deserto al referente locale Eqab AlZalabieh, capo villaggio del resort che ha ospitato la missione e membro della riserva naturale del Wadi Rum. Insieme hanno attraversato per tre giorni le zone più remote e impervie del deserto, raccogliendo oltre 200 chilogrammi di rifiuti al giorno.

 

“I rifiuti che abbiamo trovato – racconta D’Alessandro – vengono trasportati dal vento o dai torrenti che si formano quando piove. Restano intrappolati tra le rocce o nei cespugli, dove l’acqua, ritirandosi, li lascia impigliati. Abbiamo raccolto centinaia di bottiglie di plastica, molte ormai sbriciolate dal tempo, copertoni abbandonati, resti di bivacchi, lattine e moltissimi mozziconi di sigaretta. Dove arriva l’uomo, purtroppo, arrivano anche i suoi rifiuti”.

 

Le giornate di pulizia si sono svolte in aree completamente isolate, raggiungibili solo grazie all’esperienza dei beduini locali. “Dormire nel deserto con loro, condividere il cibo e la loro ospitalità è stato magicocontinua D’AlessandroLa sera, sotto un cielo pieno di stelle e con la Via Lattea chiaramente visibile, ci siamo sentiti minuscoli ma parte di qualcosa di immenso. È stata un’esperienza trasformativa, che ti cambia dentro e ti fa capire quanto sia importante agire, anche nel piccolo, per proteggere questi luoghi”.

 

Le missioni Plastic Free in Giordania sono nate nel 2024 grazie alla segnalazione di Luisa Alesso, italiana residente in Francia, che aveva denunciato l’aumento dell’inquinamento nel Wadi Rum. Da quel primo contatto è nata una collaborazione internazionale coordinata da Silvia Pettinicchio, Global Strategy Director dell’associazione, che ha portato Plastic Free ad avviare una rete di interventi e progetti di educazione ambientale con partner locali.

 

Il Wadi Rum è un simbolo universale di bellezza naturale e libertàcommenta Pettinicchioma anche un luogo fragile che ha bisogno di essere difeso. Queste missioni dimostrano che la cooperazione e la sensibilità ambientale non hanno confini. Quando si agisce insieme, volontari, comunità locali e istituzioni possono davvero fare la differenza”.

 

Plastic Free Onlus, organizzazione nata in Italia nel 2019 per contrastare l’inquinamento da plastica, è oggi attiva in 40 Paesi nel mondo. Con una rete di 260mila volontari e più di 1.200 referenti, ha già rimosso quasi 5 milioni di chili di plastica in 9.300 appuntamenti ambientali.

 

La nuova missione in Giordania, come le precedenti, ha un valore che va oltre la semplice raccolta dei rifiuti: è un messaggio universale di responsabilità, un gesto concreto per dimostrare che anche nel cuore del deserto, dove il silenzio domina e il tempo sembra fermarsi, l’impegno per il pianeta non conosce confini.

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